Quella di Menegon non è tuttavia una rinuncia, ma il tentativo estremo di aprirsi all’incontro con l’altro, al fine di esprimere il destino dell’uomo e il senso della vita che, nonostante la tragedia, è, per quanto nascosto, presente. I riferimenti che affiorano nei lavori in mostra, biografici e concettuali, si fondono rivolgendosi verso l’altro, e la salvezza sta nel tentativo di stabilire un dialogo con chi guarda.
Ecco perché l’indagine di Menegon è aderente al tempo presente, perché il suo è un tentativo estremo di cercare un nuovo senso e una nuova misura dell’uomo nel mondo contemporaneo. Dinnanzi al presente, Menegon oppone una resistenza: il vivere, nonostante tutto, possibile solo nel Noi.