In Point of view, con Vincenzo Agnetti, Hanne Darboven e Sol Lewitt entriamo nel territorio dell’arte in un’accezione rigorosamente concettuale. La produzione artistica di Vincenzo Agnetti procede lungo precise linee di riflessione: il linguaggio, il tempo, la comunicazione nella sua singolarità e universalità. Nelle sue opere rimangono fondamentali i concetti di parola, relazione, traduzione, territorio (esemplificativa è l’opera in mostra). Il meticoloso lavoro concettuale di Hanne Darboven è composto sostanzialmente da foto e appunti scritti a mano: lettere e parole ripetute ossessivamente, il calcolo dei numeri e l’impiego delle date per parlare dell’esistente. Sol Lewitt, del quale rimane fondamentale lo scritto Paragraphs on Coceptual Art, pubblicato sulla rivista “Artforum” nel 1967, afferma che nell’Arte concettuale l’idea o il concetto, il processo creativo, è l’aspetto più importante del lavoro e del prodotto finale. Nascono così i primi Wall Drawings, grandi disegni su parete progettati dall’artista ed eseguiti da assistenti.