Le opere in mostra aprono a una nuova visione e alla capacità di guardare oltre, sono metafora della realtà sociale e culturale che stiamo vivendo, della condizione di inquietudine e spaesamento dell’uomo contemporaneo. In esse si manifesta il dispiegarsi del tempo, poiché svelano momenti passati e remoti, delineano i possibili margini di agire nel presente ed anticipano esperienze future.
Risulta imprescindibile una riflessione sullo sviluppo tecnologico e massmediale, da cui deriva da un lato, l’annullamento illusorio delle distanze fisiche e, dall’altro, la costituzione di un immaginario che tende a cancellare le differenze e a produrre omologazione attraverso l’appiattimento dell’esperienza percettiva.
Entra così in causa il concetto di sguardo. In un’epoca come la nostra, in cui l’immagine è spesso priva di spessore, si tende a perdere la capacità di immaginare. Al contrario, questi artisti sembrano conservare ancora questa capacità di mediare tra lo spazio reale e l’immaginario.